La tenuta dei Certosini chiamata Ticchiena è uno dei più ricchi possedimenti della campagna. Mille coloni la coltivano, agricoltori che pagano l'affitto dei campi in natura o col proprio lavoro. Sei frati laici amministrano la tenuta e di quando in quando abitano la fattoria. Grano, olio, vino e frutta vi si raccolgono in quantità. La rendita è impiegata ai diversi scopi del monastero, fra i quali primeggia la beneficenza. Il nome della Certosa di Trisulti è benedetto e lodato in tutta la contrada, e mi fu detto che molti anni prima in una tremenda carestia che desolò la Campagna, per molto tempo il convento provvide i viveri. "I Certosini hanno governato la campagna per moltissimo tempo"; ecco la lode che sentii ripetere più volte ed in molti luoghi. E con questa, voglio chiudere queste pagine come si conviene ad ospite riconoscente.[141][140]
I MONTI VOLSCI
(1860)
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[143]I monti Volsci.
(1860).
La grande catena dei Volsci ha principio nel territorio romano presso Velletri che giace sulle loro pendici, e si stende, in una linea di belle alture in parte coperte da boschi, fino oltre il confine napoletano, venendo a declinare verso Capua. Correndo parallela all'Appennino divide geograficamente il Lazio nelle due regioni Campagna e Marittima che formano le due provincie di Frosinone e di Velletri.[5]Lasciando Genazzano, dove mi ero recato a passare un'altra estate nel silenzio della campagna, ho voluto visitare i monti Volsci, che stavano sempre dinanzi a' miei[144] occhi, quasi per invitarmi a valicarli per discendere nella pianura marittima.
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