Una mattina sono dunque montato a cavallo e vi ho passato alcune giornate deliziose.
Da Genazzano ai piedi della catena vi sono appena tre ore di strada, attraverso ad una pianura solcata dal Sacco ed interrotta qua e là da collinette e da verdi praterie: questa pianura presenta gli stessi caratteri della campagna intorno a Roma. Non mancano le torri nere, cadenti in rovina, che si levano ad una data distanza l'una dall'altra, vestigia solitarie e melanconiche dei tempi feudali. Esse danno al paesaggio un aspetto suggestivo e ricordano l'epoca di barbarie quando i baroni medioevali dominavano il Lazio. Le famiglie dei Colonna e dei Conti eran proprietarie di gran parte della regione intorno ai monti Volsci. I Conti si suddividevano in più rami, quelli di Segni, di Valmontone e di Anagni; di preferenza però assunsero il titolo di Conti della Campagna, portando nel loro stemma l'imagine dell'aquila della campagna romana. Questa casa, illustre per avere avuto più papi, è estinta ormai da più di trecento anni; i Colonna invece esistono ancora e sono tuttora proprietari di una parte notevole del Lazio.
Più tardi altre famiglie, nipoti di papi, come i Borghese, i Doria, i Barberini, presero piede in questa regione e tolsero ai[145] Colonna la parte migliore dei loro beni. Oggi, se si percorrono queste campagne latine e si domanda ad un pastore, ad un contadino, o agli abitanti delle nere castella, a chi appartenga il territorio, i nomi più spesso ripetuti sono Colonna e Borghese, e quest'ultimo ancor più del primo.
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