Dinanzi a me apparve luminosa ai nostri piedi la pianura marittima, le paludi pontine, pervase di varie e strane tinte, pių lontano il mare, dorato dal sole, le isole di Ponza, perdute in mezzo alle onde brillanti; il capo Circeo, la torre solitaria d'Astura, la Linea Pia e il castello di Sermoneta. Uscendo dalle ombre della foresta, l'aspetto di questo panorama č uno dei pių belli che l'Italia presenti. Su di me ha prodotto un'impressione cosė forte che non ho trovato sul momento, e neppure ora so trovare, parole atte ad esprimerla. Mi si era vantata assai a Roma la bellezza di questo colpo d'occhio e mi si era detto che non avrei potuto trovare nulla di pių bello della traversata dei monti Volsci e della vista di lassų delle paludi pontine e del mare; nulla di pių vero. Io consiglio[169] vivamente a tutti quelli che visitano i paesi romani, questa magnifica escursione.
Dopo sei ore di cammino, giungemmo al piccolo villaggio di Norma. Esso sorge sopra un altipiano, a fianco di una scoscesa montagna, presso i ruderi ciclopici dell'antica Norba. Norma, Norba, Ninfa sono qui come degli esseri favolosi. I loro nomi risuonano da ogni lato ad ogni istante e svegliano nella mente un mondo fantastico di miti e leggende. Norma, Norba, Ninfa, Cori, Sermoneta, come questi nomi melodiosi parlano alla fantasia!
Allorchč entrammo nell'albergo di Norma e l'albergatore ci condusse nella nostra stanza, mi affacciai alla finestra e tutta la superba bellezza della pianura marittima si offerse a' miei occhi.
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