Pagina (132/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ora, invece dei Saraceni, sono i seguaci di Garibaldi che tentano sbarcare su queste spiagge.
      Ho visto una di queste torri brillare a qualche distanza sul mare: era il celebre castello d'Astura. Pių in lā, ad un miglio distante da questa, ho scorto un'altra torre, Foceverde, cosė chiamata da un torrente che, uscendo dal bosco selvaggio e paludoso, si versa nel mare. Una terza torre sorge pių lontano, presso un lago, circondato da folte piante, le cui acque, illuminate dai raggi del sole, splendono come oro liquido. Una grande, profonda pace regna sul lago insieme con un silenzio di[174] morte. Non vi sono che uccelli marini che svolazzano senza posa, qualche pescatore, pallido per la febbre, intento a ritirare nella sua barchetta le reti, e qualche povero diavolo che, mezzo nudo, va pescando le sanguisughe. Č questa la torre ed il lago di Fogliano, un tempo chiamato Clostra Romana. Lucullo vi possedeva una villa e vi allevava le murene. Il Ninfeo, il torrente, che abbiamo visto correre attraverso alle rovina di Ninfa, va a gettarsi appunto nel lago di Fogliano, ed io potei seguirne tutto il corso, attraverso le paludi pontine.
      Pių lontano ancora si scopre il lago dei Monaci, poi quello di Crapolace, infine il gran lago di Paola con la sua torre, e non lontano da questo il capo Circeo, che il mare sembra circondare da ogni lato.
      Chi non ha mai attraversato le paludi Pontine per recarsi per la via Appia a Terracina e crede che siano delle putride e nauseabonde maremme, s'inganna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





Saraceni Garibaldi Astura Foceverde Fogliano Clostra Romana Ninfeo Ninfa Fogliano Monaci Crapolace Paola Circeo Pontine Appia Terracina