Esso dà moto ad un molino stabilito in un edificio mediovale, in stile gotico-romano, con finestre a colonnine. Un'iscrizione sulla porta indica che il molino e la strada furono opera di Francesco Gaetani, duca di Sermoneta e signore di Ninfa, nel 1765.
In antico un tempio delle Ninfe era costruito, a quanto si dice, presso il lago e da quello il paese avrebbe preso il nome. Si racconta che sulle fondamenta di questo tempio fu poi innalzata la chiesa di S. Michele. Nel 1216 Ugolino Conti edificò nello stesso sito la chiesa di S. Maria del Mirteto.
La storia di Ninfa è peraltro abbastanza oscura. Nel sec. XII apparteneva ai Frangipani. Il famoso Alessandro III vi fu consacrato[184] papa il 20 Settembre 1159. La famiglia Gaetani ne divenne in seguito signora alla fine del sec. XIII ed i discendenti di questa illustre casa ne sono rimasti padroni fino ad oggi. L'archivio di famiglia a Roma conserva numerosi documenti che attestano che Pietro Gaetani, nipote di Bonifacio VIII, conte palatino lateranense e conte di Caserta, comprò a poco a poco le case e le terre di Ninfa dai loro proprietari.
Io non ho rinvenuto alcun documento del XV secolo in questo archivio; ma ho trovato invece un atto stipulato il 22 febbraio 1349 nel castello che oggi giace rovinato. L'atto porta queste parole: "Actum Nimphe in scalis palatii Rocce Nimphe presente Nicolao Cillone Vicario Sculcule...".
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L'indomani mattina noleggiammo a Norma dei muletti per recarci al celebre villaggio di Cori o Cora, distante tre buone ore.
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