Vi si arriva per una via carrozzabile che rasenta Ninfa, ma noi preferimmo prendere una scorciatoia montuosa che serpeggia lungo la catena dei Volsci. La vista che vi si gode è meravigliosa ed ampia, stendendosi per la pianura dalle pontine e dal mare fino a Roma.
Il fresco del mattino ed il cielo purissimo,[185] come lo è quasi sempre in settembre, resero deliziosa la nostra gita, sebbene i monti che salivamo fossero monotoni e deserti. Solo qua e là ci imbattemmo in alcuni pastori, intenti a mungere le loro pecore od a preparare innanzi al fuoco il loro formaggio fresco, od anche a costruire le loro capanne coniche da nomadi, con rami di ginestra.
Nel contemplare dall'alto la vasta regione delle paludi pontine e soprattutto la spiaggia latina, là dove sorge l'antica Ardea ed i paesi dei Rutuli, ritornano naturalmente alla memoria le figure di Virgilio. Ivi sorse la Troia romana, ivi fu il campo delle epiche lotte dell'Eneide: ricordandolo, sembra quasi di veder rapidamente passare sulle praterie od attraverso le foreste l'eroina dei Volsci, la bella amazzone Camilla:
Hos super advenit Volsca de gente Camilla,
Agmen agens equitum, et florentes aere catervas,
Bellatrix..."
La descrizione della morte di Camilla e la tragica fine di Evandro, figlio di Pallade, sono ciò che di più bello Virgilio abbia scritto. E' qui che bisogna leggere: i melodiosi versi dell'Eneide sulla campagna romana, per gustarne completamente la magica bellezza. La poesia di Virgilio è improntata di quella stessa pura e maestosa beltà che caratterizza la campagna[186] romana.
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