L'immortale poema è quello che più e meglio riproduce a noi il carattere di Roma antica e fin che durerà il mondo varrà a circondare d'una aureola di poetica ispirazione questi monti, questi boschi e questi campi. Qui vivono Turno, Lavinia, Ascanio ed il fido Acate... e in quale quadro! Esso non ne ha uno eguale, uno così epico, se non sulle rive dello Scamandro, se forse non è ancora più sublime. Cosa v'è di più grandioso della campagna intorno a Roma e del mare che ne lambisce le rive?
Nel percorrere i luoghi che furon la prima culla della grandezza romana, si richiamano alla memoria i versi virgiliani su Troia e sull'Ellade. Si vive quasi in un'atmosfera ellenica, e ciò tanto più quanto più ci si avvicina a Cori.
Questa città è antichissima, risalendo ai tempi mitologici, ai tempi pelasgici. Roma è detta la città eterna, ma non per la sua antichità, perchè molte città della campagna romana sono di gran lunga più antiche, soprattutto Cori che, secondo i calcoli di tutti i topografi antichi e moderni è una delle città più antiche del mondo, essendo stata fondata 1470 anni avanti Cristo, 700 anni cioè prima della fondazione di Roma.
Secondo la leggenda, Cori fu edificata dal troiano Dardano, figlio di Corito, re[187] d'Italia e d'Elettra, figlia di Atlante, il quale poi fuggì, fratricida, per paura di Siculo e di suo padre, nell'Asia, dove fondò Dardania che solo dal suo nipote Tros fu chiamata Troia. Nel VII libro dell'Eneide [verso 670 e seguenti], è nominata Cora:
Tum gemini fratres Tiburtia moenia linquunt,
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