Gli alberghi sono piccoli e meschini: una camera vi si paga venticinque baiocchi al giorno, e vi si pranza, come a Roma, alla carta; con sette paoli al giorno, corrispondenti ad un tallero prussiano, si ha pensione intera, con quattro piatti a pranzo e tre a cena. I pensionanti sono per lo più pittori tedeschi, che vanno promovendo il progresso nelle piccole locande dei villaggi della costa e dei monti, e che possono quindi esser considerati come tanti missionari della civiltà nella campagna romana.
Vi è però qui in Anzio una cosa eccellente: il pesce. Il golfo fornisce ogni giorno ogni sorta di pesci, e financo delle splendide aragoste. Non sono però mai gli abitanti del luogo che li pescano, perchè essi[204] non hanno tanto danaro per comprarsi una barca; sono invece pescatori napoletani che vengono, sulle loro vaghe imbarcazioni, da Pozzuoli, da Baia, da Portici, da Torre del Greco, da tutta la costa del loro incantevole golfo, e passano qui varî mesi dell'anno a pescare, dormendo nelle stesse loro barche. Altri napoletani abitano nelle capanne e sono generalmente quelli che, per sfuggire alla leva militare, hanno emigrato dalla loro patria. Per tutto il Mediterraneo, del resto, si trovano questi marinai napoletani, che sono i primi pescatori del mondo, e se ne incontrano anche nelle isole spagnole e sulle coste d'Africa, dove pescano il corallo: e così le loro graziose barche variopinte solcano in ogni direzione questo mare.
Ho dunque ritrovato qui, e con piacere, delle vecchie conoscenze.
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