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      Gli[220] spagnoli, che da molto tempo non erano più apparsi in Italia, sbarcarono a Porto d'Anzio ed occuparono tutto il paese, fino ai monti di Albano e della Sabina. Erano, a quanto mi si è detto, della bella ed allegra gioventù, ma mal vestita e peggio armata. I francesi non tardarono a surrogarli, ed i giovani ufficiali di Valenza e di Barcellona abbandonarono a malincuore i monti di Albano, dove erano stati rapiti dalla bellezza delle donne, alcune delle quali ancora ricordano con un sospiro i poveri cavalieri di Spagna.
      Porto d'Anzio non vanta donne belle, nè bei costumi, essendo la popolazione composta di elementi diversi. Si distingue, al contrario, sia per bellezza femminile, sia per originalità di costume, la piccola città di Nettuno, che sorge pittorescamente sulla spiaggia e di cui le nere mura si specchiano nel mare. Vi si arriva da Porto d'Anzio in tre quarti d'ora, facendo una bellissima passeggiata. A metà strada, in mezzo ad un bosco, sorge la splendida villa del principe Borghese, signore di tutto il circondario. All'orizzonte si scorgono i monti Volsci ed il capo Circeo, immerso in una luce superba, che ricorda, con la sua forma imponente e caratteristica, i promontorî più belli d'Europa, quali quelli dell'isola di Capri ed il monte Pellegrino di Palermo.[221]Per giungere a Nettuno v'è un'ottima strada, che passa davanti alla villa ed attraversa un bosco di sugheri e di elci, dove sono parecchi ruderi romani. Scavando sotto la strada è facile scoprire dei pavimenti in mosaico.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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