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      Narra Saba Malaspina che il Frangipani fece condurre[235] i poveri fuggiaschi in un altro castello vicino, per non essere costretto a consegnarli a Roberto contro sua volontà e prima che questi avesse soddisfatto al pagamento della pattuita ricompensa; ma quest'altro castello non è nominato.
      Intanto arrivava dalla parte di terra, con fanti e cavalli, il cardinale Giordano di Terracina, governatore per la Santa Sede della contea della Campagna; egli pure richiese la consegna dei fuggiaschi.
      Il vile traditore, intascato il denaro di Giuda, consegnò gl'infelici che aveva ospitato, nelle mani dei loro acerrimi nemici. Furon condotti a Napoli, prima attraverso i boschi e i monti di Palestrina, poi traverso le meravigliose campagne poco tempo innanzi percorse vittoriosamente. Il 29 ottobre la mannaia troncava la testa di Corradino per la prima, poi quelle di Federigo, dei valorosi conti della Gherardesca, del generoso Galvano Lancia, fratello di quella bella Bianca che aveva partorito Manfredi a Federigo il Grande e per ultimo quelle de' suoi giovani figli, Galeotto e Gherardo che erano stati poco prima strangolati nelle braccia del padre.
      Presso la torre di Astura, in quella solitaria spiaggia, mi tornarono alla memoria tutti gli altri luoghi famosi nella storia degli Hohenstaufen che io ho visitato nelle[236] mie peregrinazioni per l'Italia. Mi è apparsa la bella figura di Manfredi, biondo, ricciuto, sui campi di Benevento, quale Dante lo vide, con una doppia ferita alla fronte ed al petto, mormorante mestamente: "I' son Manfredi, Nipote di Costanza imperatrice". Lasciai errare lo sguardo sul mare ricco di memorie e lo rivolsi laggiù dove giace la bella Sicilia, dove sorge, in mezzo a giardini sempre in fiore, sulla spiaggia più amena del mondo, quel castello di Palermo nel quale visse Federigo e da dove era partito per la Germania; pensai al duomo di quella stessa Palermo, a quell'oscura cappella, dove riposano, dentro ai loro sarcofaghi di porfido rosso, Enrico VI, Federigo e le due Costanze, rappresentati con la corona in testa e con la dalmatica di seta, il cui orlo è ornato da iscrizioni saracene.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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