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      Dopo i Frangipani, divenne feudo dei Gaetani; quindi passò in possesso dei Malabranca, degli Orsini e dei Colonna, i quali lo vendettero nel 1594 a Clemente VIII. Presentemente Astura è feudo dei Borghese.
      Altri ricordi storici si ricollegano ancora a questo castello. Innanzi al ponte, che serve di accesso, notai degli avanzi di un pavimento in mosaico, quasi ricoperti dalla sabbia, e mi accorsi subito che il castello, sul mare, sorgeva sopra le fondamenta di una villa romana assai vasta, le cui rovine erano visibilissime sul fondo del mare, ed anzi in alcuni punti ne emergevano ancora. Sorgeva l'antica villa sopra un banco di sabbia e molto probabilmente, appunto per questo Plinio dà il nome d'isola ad Astura, colonia d'Anzio: la località in antico è possibile che si trovasse per un piccolo tratto d'acqua staccata dal continente. Strabone infatti dà a quel braccio di mare il nome di Storace (St??a? p?taµ??), Plutarco lo chiama Astura (t? ?st??a) e ne parla quando descrive la tragica fuga, qui avvenuta, di Cicerone. A dire il vero, deve[240] recar non poco stupore ai miei lettori che questo luogo solitario, appartato, possegga altre tristi memorie, e che molto tempo prima di Corradino sia stato un punto di sventura, dedicato forse alle Eumenidi.
      Cicerone vi possedeva una villa. Egli ne fa menzione spesso nelle sue epistole, in una delle quali, scritta ad Attico appunto da Astura, è detto: "Est hic locus amoenus et in mari ipso, qui et Antio et Circaeis aspici possit". Abitava volentieri questa villa che più delle altre gli offriva quiete e riposo.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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