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      Che aggiungere, quando avremo detto che anche su Caligola, successore di Tiberio, Astura esercitò la sua malefica influenza? Quivi Caligola sbarcò prima di morire. "Si trovò - dice Plinio - un piccolo pesce, chiamato remora, appeso all'albero maestro della galera che portava Caligola da Astura ad Anzio e ciò venne considerato come presagio della sua prossima fine".
      Astura mala terra, maladetta! Noi pure, innocenti viaggiatori, doveva costringere a[242] precipitosa fuga, a noi pure doveva far provare ambasce di morte.
      Lasciando Astura, decidemmo di prendere, invece della strada lungo il mare, quella attraverso la foresta, di cui avevamo sentito vivamente lodare la selvaggia bellezza. Non conoscendola, prendemmo con noi un soldato del piccolo distaccamento, un bel giovane robusto e forte che doveva servirci per alcune miglia di guida e prestarci nello stesso tempo aiuto, non già contro i briganti, ma contro i tori ed i bufali. Per un certo tratto camminammo lungo la spiaggia, dove potemmo vedere dei tori neri tanto maestosi che Giove non avrebbe potuto averne dei migliori, allorquando trasse in mare la bella Europa. Poco dopo ci trovammo in mezzo alla foresta. Camminavamo per ampi sentieri, fra odorosi cespugli di mirto, sotto la volta di gigantesche quercie, rallegrati da mille effetti della luce del sole che volgeva al tramonto. Il bosco presso Astura è molto bello. Pensavo alle mie spiaggie natie, alle loro alte quercie diritte, fra i tronchi delle quali si può scorgere l'azzurro del mare; tutti i miei pensieri erano rivolti al passato.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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