Da quel tempo i Gaetani possedettero la rocca Circea per 400 anni. In questo lungo periodo di tempo essa fu tolta loro una volta, ma per soli due anni, quando Alessandro VI li privò di tutti i feudi negli Stati della Chiesa per donarli al figlio di Lucrezia, al piccolo Rodrigo di Biseglia. Allora egli eresse Sermoneta in ducato, ma subito dopo la sua morte i Gaetani rientrarono nei loro possessi, e siccome erano anche conti di Fondi, il castello Circeo costituì la pietra di confine della loro signoria sul mar Tirreno. Dalla cima del loro palazzo a San Felice essi spaziavano con lo sguardo, entro il cerchio armonioso del panorama, sul loro feudo da Fondi fino ad Astura e dalle mura ciclopiche di Norba fino alla spiaggia pontina.
Nell'anno 1713 i Gaetani alienarono il capo Circeo, e il duca Michelangiolo lo vendette ai Ruspoli di Roma, insieme col palazzo Gaetani sul Corso che si chiamò d'allora in poi palazzo Ruspoli.
Nel 1718 il capo passò agli Orsini come dote di Donna Giacinta Ruspoli; ma siccome[256] la Santa Sede si era riservato il diritto di riacquistare il feudo, gli Orsini dovettero venderlo nel 1720 alla Camera Apostolica per 100,000 scudi. Nel 1808, dopo 88 anni, fu venduto nuovamente, al principe Stanislao Poniatowski, e così un magnate polacco, ultimo della sua casa, divenne signore dello storico capo e lo tenne per 14 anni. La Camera Apostolica lo riscattò nel 1822 e con la caduta degli Stati della Chiesa passò alfine in proprietà dello Stato italiano.[9]Questa è la breve storia del capo Circeo: intanto il sole si è alzato fra i monti di Gaeta e la luna è scomparsa nella luce.
| |
Gaetani Circea Alessandro VI Stati Chiesa Lucrezia Rodrigo Biseglia Sermoneta Gaetani Fondi Circeo Tirreno San Felice Fondi Astura Norba Gaetani Circeo Michelangiolo Ruspoli Roma Gaetani Corso Ruspoli Orsini Donna Giacinta Ruspoli Santa Sede Orsini Camera Apostolica Stanislao Poniatowski Camera Apostolica Stati Chiesa Stato Circeo Gaeta
|