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      Mi recai a visitare questo luogo, persuaso che il palazzo Gaetani fosse stato costruito sulle rovine dell'antica Arx.
      Questo castello ha la forma di un grosso dado, con un cortile spazioso che fu quello della fortezza. Nel centro di esso cresce un boschetto ameno di oleandri e di mirti. Contro una muraglia sono appoggiate le basi marmoree di sei colonne, unica antichità che abbia trovato a S. Felice. Invano ho cercato stemmi e inscrizioni medioevali sulle porte; di queste una sola aveva forma gotica. Dell'antica fortezza resta una torre quadrata, alla quale si appoggia l'edificio centrale, ma anch'essa è restaurata. Le parti adiacenti del castello baronale sono di costruzione posteriore all'epoca dei Gaetani che nel secolo XVII aggiunsero ad esso comodità e nuove bellezze per potervi passare[260] qualche settimana. Il cambiamento radicale avvenne certo sotto Poniatowski.
      Questi edificò nuovamente l'interno, stanze e saloni, e l'adornò di pitture. L'attuale deserta abitazione dovette essere allora un luogo delizioso, tale che il nipote del re di Polonia non avrebbe potuto trovarne uno più bello. Egli vi si recava spesso, quando lasciava Roma, dove possedeva la villa di fronte alla porta del Popolo; è stato davvero un benefattore di questo villaggio; lo ha migliorato, vi ha costruito una fontana ed una strada che va al mare, ed ha ricompensato sempre generosamente i servigi resigli.
      Presso S. Felice il principe si fece edificare anche un casino, ora in completo sfacelo, come il giardino annesso.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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