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      E siccome rimase in Italia nascosto (latuit), ne venne a quella regione il nome di Latium".
      Gli arpinati sostengono che la loro città è stata fondata da Saturno (non vi è città latina che non lo voglia per fondatore) e che vi sia stato sepolto; a conferma di ciò mostrano ai viaggiatori presso la Porta dell'Arco un antico sepolcro colossale battezzato per "Tomba di Saturno". In una iscrizione moderna della città alta si leggono le parole seguenti, che, a dire il vero, non peccano di soverchia modestia: "Arpinum a Saturno conditum, Volscorum civitatem, Romanorum Municipium, Marci Tullii Ciceronis eloquentiae Principis et Caji Marii septies consulis patriam ingredere viator; hinc ad imperium triumphalis aquila egressa urbi totum orbem subjecit; ejus dignitatem agnoscas et sospes esto".[314]Del resto, si può perdonare questo sentimento di orgoglio municipale ad una vecchissima città che ospitò Saturno e fu patria di Mario e di Cicerone. Lo stemma attuale di Arpino consiste in due torri sormontate dall'aquila di Giove o delle legioni romane.
      Si può concedere al canuto Saturno di riposare in quella tomba colossale, ma la ingenuità degli arpinati passa ogni limite quando mostrano al forestiero la casa di Cicerone. Mi condussero, infatti, in un angolo della città antica, dove erano una cappella ed alcune casipole ed indicandomi una specie di stalla tutta nera, addossata ad una di quelle, mi dissero: - Ecco la casa del famoso Cicerone! -
      Sostai per riposarmi sulle mura ciclopiche, godendo la vista splendida della campagna latina che da quell'altura tutta scoprivo.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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