Il Castello degli Orsini in Bracciano.
(1870).
Poco dopo la stazione postale della Storta si distacca a sinistra, dalla via Cassia, la via Claudia e per questa ci vogliono ancora tre buone ore di carrozza per arrivare al lago di Bracciano. Il paesaggio č deserto, ma pittoresco; collinette vulcaniche di tufo lo attraversano e qua e lą, si scorgono fiorenti praterie e pascoli, con masserie e numerose mandre di bovini.
Il carattere della campagna etrusca di Roma č molto diverso da quello del Lazio. Nel Lazio tutto č pił ridente e soleggiato, pił ricco di forme ed anche pił animato; i monti Volsci e gli Appennini spingono fin lą le loro diramazioni ed hanno la bella struttura delle formazioni calcaree; cittą antichissime, per la maggior parte vescovili, sorgono sulle alture verdeggianti di castani e coperte di oliveti, o inghirlandate[340] dalla vite e danno alla campagna laziale un'impronta preponderantemente storica; essa č piena di monumenti dell'antichitą e del medio evo. Nella regione etrusca invece predomina un terreno montuoso, vulcanico, diruto, con vaste solitudini, severe e melanconiche, d'aspetto quasi misterioso. Qui la vita storica non ha generalmente lasciato traccia di sč: tombe sotterranee e necropoli di un popolo enigmatico sono gli unici tesori e gli unici monumenti della Tuscia. La storia del paese sembra qui interrotta e dove non lo č, manca di significato potente e vivo. Il completo decadimento di una cittą come Veio e l'intero abbandono del suo territorio in ogni tempo, mi sono sembrati sempre segni caratteristici di questa storica estinzione dell'Etruria romana.
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