Gli Orsini, fecondi quanto i Colonna, si suddivisero in seguito in più rami e dai loro diversi possedimenti si chiamarono Orsini di Monte Giordano e di Campo di Fiore in Roma, conti e signori di Nola nella Campania, di Tagliacozzo negli Abruzzi; di Gravina e Manoppello, di Monte Rotondo, di Vicovaro, di S. Angelo, di Pitigliano, d'Anguillara, di Bracciano. L'elenco dei loro castelli e possedimenti è conservato nell'archivio di famiglia a Roma e forma un intero volume. Erano egualmente potenti nel regno di Napoli come nel dominio romano. Mentre i Colonna, proprietari essi pure nel napoletano di grandi feudi ed in lotta violenta con i loro nemici ereditari per i marchesati di Tagliacozzo, Alba e Celano, possedevano nel Lazio il nocciolo della loro signoria, gli Orsini dominavano il territorio sabino sull'Anio, da Vicovaro fino a Nerola e Monte Rotondo, ed il paese etrusco da Sutri in giù, fino di là dal lago, verso Galera, ed alla sponda marina del vecchio Cere. In questo paese etrusco eransi già stabiliti fin dal secolo XIII, appropriandosi Galera.
Non si sa quando vennero a Bracciano.[349] Questo villaggio fu fondato in tempo ignoto, si crede su un fondo della gens Braccia. Il Nibby che per primo ci ha fatto conoscere la storia dell'agro romano nel medio evo, ha trovato la prima menzione del Castrum Brassani in un documento claustrale del 1320: io mi trovo in grado di completare la cosa, perchè ho trovato un altro documento, anteriore di quasi cento anni, nell'archivio Orsini: è uno strumento legale del 10 marzo 1234, nel quale Goffredo Amatore e Landolfo, figlio del prefetto Gotifredo, appaiono come signori di questo castello: Domini de Brachiano et de sancta Pupa.
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