Cercavano l'acqua per rinfrescarsi, ma talora si agitavano e correvano sulla sponda, perchè[362] tormentati dalle maligne mosche della palude, i tafani di Io.
Rinunziai a malincuore alla mia gita ad Anguillara perchè, per quanto vicino sembrasse quel paese per la trasparenza dell'aria, altrettanto era invece lontano ed anche perchè sarebbe stato necessario aprirsi la via attraverso la palude e la macchia di Mondragone che sembra arrivare fino al lago. Tornai dunque a Bracciano, lungo la solitaria sponda dove, fra i cespugli, l'usignolo etrusco canta così dolcemente come il suo fratello latino del lago di Nemi. Nel pomeriggio, veramente soddisfatto e ristorato feci ritorno a Roma. Questa gita durò solo cinque ore.
NOTE:
[1] Il venerando Don Vincenzo Colonna è morto nell'ottobre del 1867 nel castello di Marino. Debbo a lui, se durante molti anni, senza restrizione alcuna, io ho potuto consultare gli archivi della sua casa; egli mi ha inoltre fornito molte preziose notizie sulla storia di Roma.
[2] Il nome malfamato di Montefortino fu mutato nel 1870 in quello di Artena a ricordo dell'antica città esistente nei dintorni. (N. d. T.).
[3] In nomine Domini Amen. Anno a nativitate ejusdem Domini MDXLVII. Pontificatus Sanctissimi in Christo Patris et Domini nostri Pauli divina providentia Pape III anno ejusdem XIII. Indictione V. mensis Februarii die Martis XV. In presentia mei notarii et testium infrascriptorum ad hoc specialiter vocatorum et rogatorum. Constituta personaliter Illustrissima et Excellentissima Domina Victoria Columna Marchionissa Pescarie infirma corporis, et in lecto jacens, sana tamen mente, et intellectu ac loquela.
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