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      - Le hai detto che io farei ragione, pel suo meglio, ch'ella s'avesse a fermar qui almeno fino a sera, e che sarà poi mio pensiero di farla scortare a Varenna?
      - Gliel'ho detto, e vi si acquietò ben volentieri, non ripetendo altro se non ch'ella è nelle vostre mani, e che pregherà sempre sempre il Signore per voi e per la vostra casa.
      - Che Dio le usi misericordia, - soggiunse Ermelinda, - ella è sempre stata una donna timorata e dabbene, e non meritava d'avere il marito ch'ella ebbe: ma!... - mise un sospiro, e ripetè un'altra volta: - Il Signore le usi misericordia.
      Allora s'intese bussare leggermente all'uscio, e venne innanzi il conte, tenendosi per mano il figlio del falconiere, che fu da lui presentato alla moglie ed alla figliuola, dicendo loro: - Ecco il nostro Lupo che viene a sostenere la ragione dei poveri Limontini.
      Ermelinda e Bice lo accolsero con signorile e pure affettuosa cortesia: ma Lauretta, appena ebbe scorto il volto desiato del fratello, che era sempre stato il suo caro, che non vedea più da tanti anni, non potè contenere l'impeto del primo affetto, e correndogli incontro gli gettò le braccia al collo e se lo tenne serrato un pezzo, senza profferir parola; alfine, staccandosene un momento, fu vista diventar tutta rossa, di smorta che s'era fatta prima, e sorridendo d'un cotal riso mezzo di vergogna, mezzo di dispetto, diceva con voce alterata: - Che scempia che sono, ho tanto caro di vederti, e mi vien da piangere! -
     
     
     
      CAPITOLO III
     
      È il giorno determinato pel giudizio di Dio: una schiera di soldati del Crivello contiene a stento la moltitudine sulla piazza di S. Giorgio di Bellano, per mantenervi uno spazio nel mezzo, d'onde esce un fracasso di seghe, di martelli e di voci d'operai che s'affrettano a compire lo steccato.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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