- Ch'io la canti come l'ho cantata allora?
- Ci s'intende, cantarla, sicuro.
- Eccola dunque; - e accordando la voce al suono dello strumento incominciò:
Se al tuo prego non sia sordaLa più bella boscaiola,
Se dai birri e dalla cordaTi difenda San Nicola:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello
Senza terra e senza tetto,
Di valsente sprovveduto,
Va ramingo il poverettoCol fardello e col liuto:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello.
Quante volte alla forestaL'usignol non l'ha destato
Col fardel sotto alla testa,
Col liuto al manco lato:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello.
Sul fardel ponsi a sedereQuand'ei tocca delle corde:
Desta il riso per le fiere,
Per le Corti i ricchi morde:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello.
Di Giudea trascorse illesoOgni monte ed ogni valle
Col liuto al collo appeso,
Col fardello in su le spalle:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello.
Pellegrin mendico e lasso,
Al Sepolcro pervenuto,
Sciolse il voto e toccò il sassoCol fardello e col liuto:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello.
Se al tuo prego non sia sordaLa più bella boscaiola,
Se dai birri e dalla cordaTi difenda San Nicola:
Il liuto ed il fardelloNon toccar del menestrello.
CAPITOLO V
Quelli che erano accorsi a Bellano da tutte le parti del lago, si rimisero in viaggio per ritornar ciascuno al proprio paese. Su per le rive, dentro i moli era un movimento, una faccenda, un gridìo, un sonar di catene che levate dagli anelli, a cui raccomandavansi le barche, si tiravan dentro di queste, un chiamarsi, un rispondersi, un ricambiar d'avvisi o di saluti.
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