È impossibile spiegarti come restò la padrona quando intese quelle parole; si lasciò cader le braccia, si trasse indietro, stette un momento in orecchi ascoltando se alcuno si fosse svegliato, ma assicuratasi che tutto era quieto, giugnendo le palme. - Ah, Marco, perdonatemi -, diceva, - è mio padre alla fine! Ma voi, a dirmi di quelle parole! se sapeste il male che mi fate! Oh il Signore m'è testimonio quanto darei volentieri la mia vita per salvare la vostra! Per carità andate! fuggite di qui! chi sa che alcuno non si sia accorto! chi sa? Fuggite! fuggite per l'amor di Dio! se mi avete mai voluto bene fuggite! -
Egli, freddo freddo, per risposta le stese la mano, e disse: - Dunque andiamo -. Ma quando vide ch'ella si traeva indietro: - No? non volete venire? ebbene, sappiate ch'io non mi tolgo da questa camera se non sono in vostra compagnia: guardate quel ch'io fo -, e si mise a sedere sul tavolino, ponendo una gamba sull'altra e avvolgendo le braccia al petto com'uno che sia risoluto di non muoversi. - Aspetterò fino a domani -, seguitava a dire, - di ragione qualcuno ci capiterà; chi sa che non venga anche vostro padre? chè se volete tôrlo d'ogni rischio sapete come va fatto. Andate alla finestra, gridate che Marco è nelle vostre camere; che vengano, che vengano in frotta, io non mi movo. -
Figurati noi, che spavento! che, desolazione! Io da una banda, Ermelinda dall'altra a piangere, a pregarlo come si prega la croce: oh appunto! gli era giusto come a volersi tôrre di mutar il Legnone dal posto.
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Marco Dio Marco Ermelinda Legnone
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