Ma la sua donna, senza far caso di quello scrupolo, si prese sotto al braccio la figlia, fece segno a Lauretta, a Marianna madre di questa, ed al falconiere, che venissero con loro, e passando tra mezzo la folla misero il piede in San Giovanni.
L'altar maggiore era parato; v'erano accese le lampade e le candele, e si sentivano in coro i canonici salmeggiare, come a' tempi ordinari: chè anche in Monza al par che in Milano, il clero era tutto per l'antipapa Nicolò V, e ritenendo legalmente deposto Giovanni XXII, non si curava dell'interdetto fulminato da lui.
Ermelinda stette un momento in forse se dovesse tornar indietro, temendo della scomunica che incorreva chi assistesse ai divini uffici celebrati da sacerdoti scismatici, durante l'interdetto; ma poi disse tra sè stessa: - Alla fine non vengo qui che per trovare un ricovero, come lo cercherei in una casa, sotto un porticale -; e senza far la riverenza, nè il segno di croce, si assise su d'una panca, e si fece seder al fianco la figliuola.
A questo, la madre di Lauretta tutta infatuata delle massime d'un altro suo figlio chiamato Bernardo, il quale avea imparato quattro cuiussi da un monaco scismatico di Sant'Ambrogio, si sentì tutta accendere d'indegnazione; diede una strappata alla veste della figliuola, la quale, vedute le padrone sedersi, stava per far lo stesso, e se la fece inginocchiare a lato, poi volse un'occhiata di basilisco al marito che era rimasto in piedi, e colle mani dietro le reni, si spassava a guardar in alto sopra il cornicione le sibille e i profeti che v'erano dipinti, e in fine non potendo più tenersi, cominciò a borbottare fra i denti: - In chiesa a questo modo! come se si entrasse in una stalla, vergogna!
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