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      - Sì, te l'ho promesso; tutti te li darò, salvo il curato, il qual m'ha tanto ristucco con que' maledetti suoi sermoni, che lo voglio proprio propagginare per vedere un po' se il poltrone avrà tanta parlantina quando sia ficcato col capo in giù.
      - No, no, - replicava Michele! - tutti, m'avete detto.
      - Via, là, ti darò anche il curato, purchè il morto non sia di manco importanza di quel che me lo fai.
      Quelli che ne avean ricevuto il comando, rimasero di guardia all'uscio: il Bellebuono, Michele e le altre due barbute salirono su per una scaletta e si trovarono in un anditino in faccia al quale era un usciuolo.
      - Se volete che venga anch'io con voi, - disse il Limontino al capo, - v'indicherò il sito.
      - Ah briccone! - rispose questi, - vi sarà qualche scappatoia, e tu vorresti côrtela, e piantarmi a piuolo, come un zugo: no, no, resta qui con questi due buoni amici che ti terranno compagnia. - Soldati, per caso che avvenga, non lasciatevelo uscir dalle mani finch'io non torno.
      Le due lance si tolsero in mezzo il barcaiuolo, il quale non fece nessuna dimostrazione; solo che, parlando sempre al Bellebuono, il quale, tratta fuori una lanterna, s'innoltrava verso l'uscio nominato di sopra, soggiungeva: - Già non si può fallare: dopo la seconda camera, una scaletta a chiocciola, sotto al quarto botticello, una pietra quadrata...
      - Sì, sì, mi ricordo di tutto, - rispose il Bellebuono.
      - Se però volete che venga giù anch'io, - insisteva il barcaiuolo.
      - Farò da me. - Queste furono l'ultime voci del masnadiere già penetrato nella seconda camera: s'intese il rumore de' suoi passi giù per una scala: il lume della lanterna s'andava perdendo, e scomparve del tutto; passarono alcuni momenti di silenzio, dopo di che si sentì al basso, in fondo, giù in cantina, un rumor sordo, come di qualche cosa di pesante che fosse caduto.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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