Lupo guardò sopra la spalla di questo, ed accortosi che gli veniva dietro un altr'uomo, sospettando chi potesse essere, abbassò tosto gli occhi per un ribrezzo involontario. Ma ecco ch'ei si sente stringere d'improvviso attraverso la persona: guarda; è fra le braccia di suo padre, il quale stringendoselo contra il petto non poteva nè pianger nè parlare.
- Avete fatto male a volermi vedere su quest'ultimo punto, - disse Lupo tosto che la commozione gli lasciò libero il varco alle parole; io non pensava più che alla vita eterna e al Signore: avete fatto male per voi e per me.
Ambrogio non potendo colla voce, andava accennandogli di no col capo e colle mani: finalmente dopo un lungo sforzo profferì singhiozzando queste parole: - No, non morirai.
- Oh s'io morrò! - rispose il figlio, - mi duole per voi altri; del resto io aveva accomodato tutte le mie cose.
Mentre il falconiere abbracciandolo sempre più stretto gli accennava pure col capo di no, di no, di no, il monaco si fece innanzi e disse a Lupo: - Dice il vero vostro padre, l'Abate vi ha fatto la grazia.
- La grazia! la grazia! - gridarono allora le guardie nel salotto. - La grazia! - ripigliarono le sentinelle che erano rimaste sull'uscio; e questo grido fu ripetuto di mano in mano sotto al portico, nel cortile e per le strade vicine al palazzo dalla folla che brulicava da per tutto.
- Sappiatene grado alla clemenza dell'Abate, - tornava a dire il monaco al condannato.
- Siam venuti qui Ottorino ed io, - disse il falconiere, - con una lettera di Marco Visconti all'Abate per domandargli la grazia.
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