- No, no, - gli disse, - non vi sconciate, maestro, vorrei proprio averne uno nella forma che v'ho detto: e dove potrei mo andarlo a cercare?
- Potete provare qui innanzi la quarta o la quinta bottega a contar dalla mia: sapete leggere?
- No.
- Bene, non potete fallare, e poi domandate d'Ambrogio Caimo, e tutti ve l'indicheranno: egli forse ne avrà, chè le tiene lui codeste anticaglie; se non lo trovate là, fate conto d'averne a far senza.
- E quanto potrei pagarlo se lo trovassi?
- Ma... a... a?... - rispose il Birago strascicando la voce, e levando le spalle; - è come a domandare quanto costa una reliquia; costa più, costa meno, secondo la divozione di chi la compra e la coscienza di chi la vende.
- Scusatemi, se v'ho scioperato, - disse quel dalla schiavina e tirò innanzi.
- Che razza di morione vuol egli costui? - parlò allora Lupo rattaccando il discorso coll'armaiuolo.
- Sono morioni, - rispose il Birago, - che usavano una volta, e li portava chi volea correre una giostra, o ferire un torneo restando sconosciuto; essendo tutti d'un pezzo, non v'è pericolo che un colpo di lancia alzi la visiera e scopra il volto del combattente.
- Ah capisco!... Or dimmi un po': il Vicario non è per anco arrivato, è vero?
- No, si corre tuttavia la quintana; tosto ch'ei giunga, si darà principio al torneo.
- E si fanno aspettar tanto? - tornò a domandar Lupo.
L'armaiuolo non rispose che collo stringer della bocca crollando nello stesso tempo il capo, ma dopo un momento abbassando la voce diceva: - Vedi bene che razza di signori!
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Ambrogio Caimo Birago Lupo Birago Vicario Lupo
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