Mostrava età di forse trenta anni; di folta chioma castagnina e ricciuta, di viso piacevolmente severo.
Tutti quelli che si trovavano nel pergolo del Vicario gli si misero d'attorno in cerchio, quelli che eran nei palchi vicini si protendevano in fuori: egli volse gli occhi in giro sulla nobile comitiva, quindi facendo un inchino ad Azzone gli domandò un tema.
- Ho sentito più volte, - disse il Vicario, - rammentar da mio padre, che stette tanto tempo in Francia, le avventure d'un Folchetto di Provenza, il quale da figliuol d'un fabbro che era, diventò Conte di Narbona, e morì poi Frate in un convento di Spagna: tu ne conoscerai tutti i particolari, che sei stato tanto tempo da quelle parti; or bene, ti piacerebb'egli di cantarmi quella storia in una serventese?
- Farò il poter mio per obbedire il manco indegnamente che m'è dato al comando d'un sì magnifico signore, - rispose Arnaldo: si appese al collo il liuto che teneva in mano, temprò le corde, e disse: - Trovo il suono e il motto; - che voleva dire nel nostro linguaggio moderno: improvviso la musica e la poesia. Allora si diede con dolci ricercate, con artificiosi passaggi, a preparar l'animo degli ascoltatori a quel genere di commovimento che voleva destarvi col verso: e intanto recatosi in sè stesso in atto d'uomo che sta meditando, volgeva gli occhi in alto, e le guance gli si coloravano d'una lieve fiamma, la fronte pareva aprirsi al raggio della creazione che sorgeva nel pensiero; il volto, la persona tutta era agitata dalla potenza dello spirito interno.
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