- Oh che razza di voti! - sclamò la donna del Birago - ma tengono poi?
- Tengono sicuro, e vedi, in grazia di questo adesso è diventato anche lui un uomo da qualche cosa, chè andando attorno a pizzicar questioni da per tutto, è stato buttato da cavallo non so dir quante volte; e una volta ebbe slogata una spalla, un'altra tornò a casa con un braccio rotto, una terza con una costola sfondata; ma dàgli e picchia e suona e martella, in tre anni, o tre anni e mezzo che sia, è riuscito anche lui a scavalcarne due; e adesso vien qui, chè dove si menan le mani non manca mai; e se gli riesce di far votar la sella al terzo, si scoprirà l'occhio e presenterassi alla dama, la quale non potrà a manco di farselo parer buono.
In quella passava innanzi alla nostra coppia la schiera dei rossi. Sacramoro che la precedeva, mostrava fuor dell'elmo una faccia abbronzita dal sole con due occhi grifagni; una cicatrice gli attraversava le labbra presso la guancia sinistra, e veniva giù fino alla punta del mento: largo del petto e delle spalle, terribile di presenza, cavalcava un bel morello di Macedonia coll'atto non curante d'un uomo che è avvezzo a trovarsi a rischi ben maggiori.
- Guarda, guarda! - disse il Birago accennandolo alla moglie, - è una delle prime lance del Milanese; ha guerreggiato in Alemagna, in Francia e in Palestina.
- Mi piace più il capo dei bianchi, - rispondeva la donna; - mostra anche lui che gli basta la vista quanto a quell'altro, ma ha faccia più da cristiano.
- È un virtuoso giovane anche quello, - rispose il marito; - si provvede anch'esso alla mia bottega; ma ti so dire che codesto Sacramoro vuol riuscirgli un osso duro da rosicchiare.
| |
Birago Macedonia Birago Milanese Alemagna Francia Palestina Sacramoro
|