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      - Ma che interesse poteva aver il Visconte per conformarsi a questo partito? - domandò Fazio.
      - Che interesse? - replicò il tedesco in atto di maraviglia. - Oh bella! l'interesse che mette in susta tutto il mondo. Que' bei cosi gialli che fanno parer bianco il nero e nero il bianco, che fanno trottar la vecchia e star salda la giovane, che....
      - Smetti, di grazia, che m'hai fradicio, - l'interruppe l'italiano: - Marco Visconti moversi per danaro! magnanimo e liberale com'egli è; un uomo di quella fatta!...
      - Appunto, gli uomini di vaglia gli spalan tra il fango e la mota i quattrini! - replicava quel del Ceruglio. Ne ho visti quei pochi io a dover dimenar ben bene le mestole se volevan mettere in castello! e non voglio dire per questo che Marco sia tanto al basso: ma giusto per seguitare ad essere magnanimo e liberale ha bisogno d'averne più d'un altro, e poi v'ha delle occasioni che i gran signori han da buttare più del solito, come, per esempio, quando qualche gonnella non lascia tener loro il cervello a bottega; e allora se viene di fare un bello sbrano alla cassetta altrui, anche i magnanimi signori ci si adattano, massime poi se i padroni della cassetta vi fan l'infiorata e vi tappezzan le mura cogli arazzi.
      A questo, l'italiano si sentì montar più forte la bizzarrìa; pure stette in cervello, non volendo far nascere uno scandalo, e diede una giravolta per la stanza, quasi volesse con quell'esercizio delle gambe ingannare il pizzicor delle mani, tanto che abbonacciatosi alla meglio tornò a rappiccare il discorso così:


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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