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      Da che parte voltarsi dunque? a che tavola dar di piglio nel suo naufragio?
      Allorchè il Pelagrua, insieme colla novella del principato di Lucca ottenuto dal suo padrone; avea recata a Lodrisio l'altra non meno strana dell'amore di Marco per la figliuola del conte del Balzo, Lodrisio avea subito intraveduto in quell'amore un filo per tener il Visconte attaccato alle cose di qui; in seguito poi, i trattati intavolati col Bavaro, che dovean portarlo ad un'altezza a cui ne' sogni della sua superbia non era pur mai prima d'allora salito, gli avean fatto svanire quel pensiero, come allo spalancarsi delle finestre la luce ampia e diffusa del giorno confonde e manda in dileguo lo scarso chiarore d'un povero lumicino che arde in una cameretta; ma in quella guisa appunto che se le finestre si richiudono, quel povero lumicino torna a farsi vivo e a parer buono, così, poichè ogni altro consiglio fu spento nella fantasia dell'ambizioso, si riaccese e ravvivò quella prima quantunque tenue e lontana speranza.
      Che un capriccio di femmina (così egli qualificava l'amor di Marco per Bice) potesse tanto sul cuore dell'amico da condurlo al rischio di giocarsi una signoria, come quella che si trovava in mano, non era pensiero che potesse pur cadere per un momento in un animo della tempra di quello di Lodrisio. Questo no: ma quel capriccio, diceva egli, potrà tenergli viva, stuzzicargli in cuore l'immagine d'un'altra signoria un tantin più ghiotta che non quella di Lucca, d'una signoria vagheggiata, sospirata da lui per tanto tempo.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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