Lauretta, che s'accorse dell'abbattimento della padrona, le si fece dappresso, appoggiò le braccia incrocicchiate sul tavolino, sul quale ella teneva il gomito, chinò il capo verso di lei, e, levandole in volto due occhi commossi, stette un momento in silenzio a guardarla con un affetto temperato di riverenza, e poi le disse:
- Sentite, una giornata poi alla fine non è l'eternità: ne son passate tante, passerà anche questa; il sole anderà sotto, quando vorrà il Signore, verrà questa benedetta sera, verrà; si tratta di poche ore: capisco che la vi debbe somigliare amara, capisco, ma poi quando si sa...! Oh via, state di buon cuore... se aveste bisogno di nulla? se volete che vi faccia recar qualche cosa... me l'ha detto il castellano sull'uscio nel partire, che comandiate, e tutto è qui per obbedirvi.
Bice, che avea la mente preoccupata, invece di rispondere a quelle parole, scappò fuori a dire, come seguitando colla bocca un discorso già incamminato nella fantasia: - Oh! questo poi è vero: c'è anche Lupo, c'è lo scudiero di mio padre!...
- È quello che dico io, - seguitava allora l'ancella, secondando l'avviamento di quelle idee per poter appiccar seco discorso. - È quello che dico io; dubbio non ce n'è; è in buona compagnia, in terra amica, e non dobbiam darcene pensiero: solo, che bisogna aver un po' di pazienza. Il male si è che vi siete messa in cuore d'averlo a trovar qui arrivando, o che avesse a capitarvi sul momento: del resto non ve lo diceva io poco fa?... Ma andate subito in collera!
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Lupo
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