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      ... e anche qui non è cattivo, a dirla; ma è un po' ruvido.
      Il castellano l'interruppe domandandogli: - Che cosa ti ha detto prima di congedarti?
      - Ti ha detto?... niente ti ha detto: ti ha detto: bevi un fiasco alla mia salute; e io l'ho bevuto: e qui poi ne ho mandati altri due a tener compagnia a quel primo, e tutti alla sua salute, che è un buon cavaliere, e non ha il granchio alla scarsella come qualcuno che so poi io, che non gliene cascherebbe mai un maladetto.
      - Di' un po', Mastino, bada a me, e c'era qualcun altro con lui?
      - Non l'ho già detto che c'era io?
      - Dico se c'era alcun altro?
      - Sì, c'era alcun altro.
      - E chi?
      - Oh bella? c'era lui.
      - Lui? chi è questo lui?
      - Lui, quel cavaliere: che il diavolo ti porti, chi ci avea da essere? so molto io!
      Il Pelagrua, curvandosi nelle spalle, si rivolse a Bice come se volesse dire: - Vedete anche voi che costrutto se ne può cavare -. Ma quella poveretta, che avea pur tanto desiderio di saper qualche cosa del suo sposo, disse al castellano: - Via, cercate di fargli intendere se gli abbia detto ch'ei venga questa sera.
      - Mi proverò, - riprese il traditore; e preso per un braccio il compagnone, gli diede una forte strappata, gridandogli sotto al muso: - Voltati in qua, che vai guardando verso mercoledì? - poscia gli domandò: - Quel cavaliere ha detto che verrà stasera?
      - Quest'altra! - saltò su il mascalzone dando in una grossa e sconcia risata, - dice che è sera! - Si trasse due passi indietro, stese un dito mal fermo verso il Pelagrua, ripiegandosi sulle gambe, e ondeggiando sempre, e gridava con voce rantolosa e avviluppata: - dice che è sera, quando non è ancor vespro: uh! va via lasagnone! ti compatisco chè ti gira la memoria: vergogna! esser in cimberli a quest'ora!


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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