- E dove sono gli sposi? Non li avete per anco avvisati che è giunto il conte del Balzo?
- Gli sposi? - rispose quel galantuomo, non sapendo ben risolversi se la domanda fosse fatta da senno.
- Sì, gli sposi dove sono? - replicò la Contessa, con un far da vero che toglieva via affatto, quel dubbio.
- Ma non sono eglino con voi gli sposi?
- Ah capisco! ci son venuti incontro, - ripigliava Ermelinda con un sorriso: - oh guardate un po'! e non ci siamo abbattuti; bisogna che abbian tenuta una via diversa dalla nostra. Presto, presto, spacciate qualcuno per istaffetta che li richiami subito.
A questo il castellano un po' turbatetto: - Come! - replicava, - non eran con voi? qui non ci son capitati: m'avea ben avvisato il mio padrone che stessi pronto a riceverli oggi fa gli otto giorni, ma non s'è mai visto nessuno: io credea che fossero tuttora a Milano in casa vostra.
- Conte, Conte! si mise a gridare Ermelinda, balzando in piedi, e correndo alla volta del marito tutta affannata: - Sapete? non vi sono.
- Chi?
- Gli sposi, Bice e Ottorino, dice che non gli ha veduti, - ed accennava il castellano, il quale smarrito anch'esso pel terrore improvviso della donna, stava lì in piedi senza saper che dire, o che fare.
- Che, che? - balbettò il Conte, - che cosa dite, castellano? che non son qui? che non gli avete veduti?
- Certo che no, io li faceva a Milano.
- Ma, e non sono arrivati a Castelletto il sabato della settimana passata?
- Ohimè! no, che non son giunti nè sabato, nè mai.
- E non vi capitò nessun avviso? un qualche messo, un qualche?
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