I libri che egli preferiva e di continuo studiava erano: Prælectiones Chemie di Caspar Neumann, Cours de chymie di Lémery, Elem. Chemiae di Boerhaave, Laboratorium Chymicum di Löwenstern, Laboratoriunm Chymicum di Kunckel; ma specialmente il primo e l'ultimo.
Nel 1768, cioè a 25-26 anni, andò a Stockholm ove stette due anni presso la farmacia all'insegna "Korpen" e là conobbe (1770) Scharenberg, Bäck, Schültzenlneim, Bergius e I. G. Gahn. Quest'ultimo gli fece fare la conoscenza di suo fratello G. Gahn, chimico e mineralogista a Upsala, col quale poi tenne lunga corrispondenza. A Stockholm i suoi doveri professionali, più esigenti di prima, diminuirono il tempo ch'egli poteva dedicare allo studio ed alla esperimentazione. Fu a Stockholm che scoprì l'acido fluoridrico. Ma nel 1770 decise di andare a Upsala, che era allora la più importante Università svedese, ove insegnavano: Bergman la chimica e Linneo la botanica. Scheele trovò un posto presso il farmacista Lokk(3). Ad Upsala egli potè lavorare molto e si mise in stretta relazione con Bergman, già illustre per molte ricerche; conobbe pure il Linneo, che morì poi nel 1778.
Fu ad Upsala che Scheele scrisse la sua grande opera: Trattato dell'aria e del fuoco, che scoprì il cloro, che fece le sue ricerche sul manganese, sull'arsenico, sulla barite, ecc.
Era tanto l'ascendente di Bergman, sostenitore tenace e illustre della teoria del flogisto, che il suo grande e giovane compatriota Scheele non seppe staccarsene benchè colle sue numerose scoperte abbia contribuito a distruggere quella teoria.
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