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C'est moi qui ai parlé à Sa Majesté du chimiste suédois dont votre Lettre fait mention. Ne trouvant point ici, comme vous le désiriez, de personnes qui pussent ou qui voulussent aller succéder à M. Margraff, j'ai appris qu'il y avait eu Suède (à Stockholm ou à Upsal) un très habile homme eu ce genre, nommé, si je ne me trompe, M. Scheele, et j'en ai parlé au Roi, mais sans aller plus loin; le Roi même ne m'a rien répondu à ce sujet. Vous ferez de cette confidence l'usage que vous jugerez convenable; et je ferai moi-même à ce sujet ce que vous désirerez
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Ma badiamo, che questa corrispondenza tra Lagrange e D'Alembert è del 1776, quando cioè Scheele non aveva ancora pubblicato il suo libro: Dell'aria e del fuoco.
Scheele fu nominato membro dell'Accademia delle Scienze di Stockholm nel 1775, quando era ancora assistente farmacista, onore che migliorò assai la sua posizione sociale.
Nessuna meraviglia poi se egli, ancora vivente, era poco conosciuto dal gran pubblico; non vi era ancora la diffusione di giornali scientifici, come si ebbe alla fine del secolo XVIII, che facessero conoscere subito le ricerche di tutti i chimici.
Si noterà che già nel 1778 Scheele fu nominato membro della Società dei Naturalisti di Berlino.
Quali furono i sussidi che ebbe dal Governo svedese? Nessuno. Solo l'Accademia di Stockholm in seduta 12 novembre 1777, dietro proposta di Bergman, come fu detto più sopra, e presente il re Gustavo III, assegnò allo Scheele una pensione di 400 risdalleri all'anno per agevolargli le sue ricerche.
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