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      Era assai poco, ma sufficiente ai bisogni del modesto grande uomo.
      Questo fatto però ha una notevole importanza storica, perchè, insieme ad altri, serve a sfatare certi aneddoti, secondo i quali, questo re tanto geloso della gloria del proprio paese avrebbe ignorato perfino il nome del più illustre dei suoi sudditi dopo la morte di Linneo! Ed invero Scheele non era dimenticato dai migliori scienziati suoi contemporanei: era lui che voleva stare appartato, che voleva vivere e lavorare tranquillamente nella sua officina, lontano dai grandi centri. Quando egli era nei primi anni a Köping ebbe molte offerte che avrebbero migliorato la propria posizione: Bergman e Gahn lo volevano ad Upsala; Linneo, Scühlzenheim, Wargentin, Alströmer fecero di tutto per attrarlo a Stockholm e gli offrirono la farmacia d'Alingsas con facoltà di impiantarsi un laboratorio secondo i suoi bisogni, o anche come chemicus regius. Altri volevano dargli la direzione di una nuova e grande distilleria.
      Rispetto alle relazioni personali fra Scheele e Bergman dirò che il modo col quale i due illustri chimici si strinsero in amicizia è raccontato in maniera diversa dai biografi. Il Dumas (Leçons de philosophie chimique, 1837, pag. 90), così racconta l'incontro fra Scheele e Bergman:
      Quoi qu'il en soit, Scheele quitta Stockholm et se rendit à Upsal, ou Bergman professait alors la chimie avec un si grand éclat. Cet homme célèbre remplissait alors l'Europe de son nom, et sa haute réputation était dignement méritée. Scheele avait-il l'intention de se mettre en rapport avec lui?


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Biografia di Carlo Guglielmo Scheele
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1912 pagine 81

   





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