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      Studia le impurezze della pirolusite e nello stesso anno 1774, nella già citata Memoria, descrive la sua scoperta della terra pesante, detta poi barite.
      Notò che il biossido di manganese o magnesia nera è di solito accompagnata:
      1) da un poco di ocra;
      2) da un poco di terra quarzosa insolubile;
      3) da terra calcare;
      4) e da un poco di una terra nuova incognita che era mescolata colla terra quarzosa e che neutralizza gli acidi e si unisce all'acido vetriolico dando un sale insolubile nell'acqua. Nel 1779 Scheele pubblicò la dissertazione sulla terra pesante nella quale dimostra che la terra pesante è completamente diversa dalla calce. Per estrarla mescola lo spato pesante (riconosciuto da Gahn come la combinazione dell'acido vetriolico colla terra nuova di Scheele) con polvere di carbone e miele, fa una pasta che calcina in crogiuolo, e attacca la massa epatica (il nostro solfuro di bario) coll'acido muriatico. Ottiene così la soluzione del muriato della terra pesante (il nostro cloruro di bario BaCl2), che tratta con carbonato potassico e la nuova terra precipita allo stato di carbonato. Questa terra nuova di Scheele fu detta terra pesante da Bergman, barota da Morveau e baryta da Kirwan. Pelletier e Vauquelin distinsero poi la barite dalla stronziana.
      Witheriug la trovò allo stato nativo nel 1783 (witherite o carbonato di bario).
      Bergman e Scheele nel 1776 descrissero anche il nitrato di bario o nitro a base di terra pesante, o nitro pesante.
      La scoperta del BaCO3 è dovuta a Bergman e Scheele.


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Biografia di Carlo Guglielmo Scheele
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1912 pagine 81

   





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