In fondo dunque Scheele tratta il minerale con acido muriatico e ottiene soluzione di BaCl2 che precipita con H2S04, il BaSO4 riduce a BaS che con HCl dà BaCl2 che precipitato con K2C03 fornisce BaCO3 puro(11).
Quanti chimici noti avevano già trattato il biossido di manganese o magnesia nera coll'acido solforico ed ottenuto un sale di color rosa? Ma solo Scheele osservò che in questo trattamento si sviluppavano delle bollicine gassose incolore, e di questa osservazione egli non si contenta, ma vuole vedere di che cosa sono formate queste bollicine, raccoglie in una vescica il gas, che si distingue dall'aria e dall'acido carbonico perchè attiva in modo straordinario la combustione; è la così detta aria vitale, ciò che poi si disse ossigeno. È questo uno dei tanti modi coi quali Scheele preparò l'ossigeno e che ora noi rappresentiamo con:
2MnO2 + 2H2SO4 = 2MnSO4 + O2 + 2H2O.
Egli tratta la stessa magnesia nera con acido cloridrico ed ottiene un altro gas che riconosce diverso da quelli sino ad ora conosciuti perchè ha odore irritantissimo, colore giallo-verde e corrode le materie organiche; infatti tenta di raccoglierlo in una vescica, ma la vescica resta corrosa ed il gas sfugge; allora lo raccoglie entro una campana o boccia di vetro piena d'acqua e capovolta. Il nuovo gas è il cloro; di questo descrive le proprietà ed il modo di agire come si potrebbe fare ora. Ma ciò che è più straordinario si è che lo Scheele si accorge che il cloro agendo sulle materie organiche, che decolora o distrugge, ripassa allo stato di acido muriatico, che riconosce ai fumi bianchi che manda stando all'aria.
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