John Davy poi determinò le proporzioni di acido fluorico e di silice nell'acido di Scheele e dimostrò che è un composto particolare di acido fluorico e di silice in proporzioni costanti.
Scheele però nel 1781 era riuscito ad avere un acido fluorico che non conteneva più silice.
Se si esaminano bene le esperienze di Scheele, ci accorgiamo che quando egli tratta lo spato fluore o fluoruro di calcio con acido solforico concentrato ottiene l'acido fluoridrico, il quale però intacca subito il vetro e dall'attacco della silice del vetro si forma per conseguenza il gas fluoruro di silicio. Egli infatti provò che l'acido fluorico scioglie completamente la silice trasformandola in un gas che in presenza dell'acqua o dell'umidità dell'aria deposita la terra silicea. Ed ora sappiamo che il fluoruro di silicio coll'acqua dà silice idrata e acido idrofluosilicico:
3SiF4 + 4H20 = Si(OH)4 + 2H2SiF6.
Dunque Scheele non ottenne l'acido fluoridrico HF puro, ma ebbe in mano una miscela dei due gas: acido fluoridrico e fluoruro di silicio, che coll'acqua genera l'acido idrofluosilicico. L'acido fluoridrico che egli trovava nel distillato era una miscela di acido fluoridrico vero e di acido idrofluosilicico. Il gas che conteneva, e quindi dava la silice, era il fluoruro di silicio, detto molti anni dopo acido fluorico siliciato(14).
L'acido fluorico fu studiato nel 1788 da Puymaurin figlio (Opusc. scelti sulle Scienze, pag. 410. Milano 1788). Alquanto puro fu ottenuto da Gay-Lussac e Thenard nel 1808-1809 (Recherches phys.-chimiques, 1811, t. II, pag.
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