Nel 1775 conosceva l'ossido di carbonio o aria carbonica infiammabile.
Nel 1770 ottenne la soda caustica trattando una soluzione concentrata di cloruro di sodio con litargirio.
Nel 1779 egli dimostrò che la piombagine o grafite non è in fondo che carbone(20).
Scheele fu il primo ad accorgersi che l'ammoniaca è un corpo composto e che contiene dell'aria infiammabile e dell'azoto, che vide svilupparsi quando trattava l'ammoniaca cogli ossidi metallici a caldo. Osservò che l'ammoniaca è decomposta dall'ossido d'oro, dall'ossido di mercurio e da altri ossidi (calci), e ricavò sempre da queste decomposizioni un gas flogisticato.
In generale, tutte le volte che un gas attira il flogisto dell'ammoniaca, una delle sue parti costituenti, si ottiene sempre una specie d'aria
. Priestley poi, ripetendo in vari modi queste esperienze e sottoponendo l'ammoniaca alla azione della scintilla elettrica, ottenne azoto e idrogeno.
L'arseniato di ammonio, scaldato debolmente, perde la sua trasparenza e una parte dell'alcali; a temperatura alta l'ammoniaca è in parte decomposta con formazione d'acqua, si sublima dell'arsenico e si sviluppa dell'azoto. Questa esperienza, scrive Th. Thomson, fu una di quelle che primamente condussero lo Scheele alla scoperta dei costituenti dell'ammoniaca (Système de Chimie, 1817, t. II, p. 455).
Berthollet determinò poi le proporzioni dei costituenti dell'ammoniaca (Thomson, Système de Chimie, 1817, t. I, pag. 121).
È stato Scheele il primo a dimostrare che facendo passare il gas ammonico attraverso al carbone scaldato al rosso vivo si forma dell'acido prussico; ciò fu poi confermato da Clouet.
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