4) Cinquantatre lettere a Torbern Bergman, dal 12 gennaio 1776 al 30 aprile 1784;
5) Tredici lettere a P. I. Hjelm, dal 6 marzo 1775 al 16 novembre 1781.
È assai difficile leggere le lettere e le Memorie originali di Scheele, specialmente pei segni speciali con cui accenna alle sostanze. Dicesi che, bambino, avesse imparato da un farmacista amico di famiglia (Cornelius?), a scrivere i segni allora usati nella chimica, ed è questa torse la cagione per cui Scheele li usava di preferenza nelle sue lettere e nelle sue note, che riescono perciò quasi incomprensibili; ma quando si è iniziati, dice Nordenskjöld, al significato di questi segni, si riconosce che contribuiscono efficacemente alla chiarezza degli scritti.
14. I. Guareschi, Relaz. scient. fra Scheele e Lavoisier. Lettera di Scheele a Lavoisier; in Lavoisier, sua vita e sue opere. Torino 1903, p. 349 e seguenti.
Discorrono poi di Scheele più o meno ampiamente tutti gli storici della chimica, quali: H. Kopp, Geschichte d. Chemie. Braunschweig 1843, in-8°, t. I, p. 255-264. - F. Höfer, Histoire de la Chimie. Paris 1843 (1a edizione) e Paris 1866 (2a ediz.), t. II, pag. 450-472. - Id., La Chimie enseignée par la biographie de ses fondateurs. Paris 1865, pag. 171-196. - Schelenz, Geschichte d. Pharmazie, 1904, pag. 558.
Con molta parzialità ne discorre Dumas nelle sue Leçons sur la philosophie chimique. Paris 1837, pag. 86-100. Alcuni degli aneddoti raccontati da Dumas, da Cap e anche da Höfer e da altri scrittori, non sono esatti.
| |
Cinquantatre Torbern Bergman Tredici Hjelm Memorie Scheele Cornelius Scheele Nordenskjöld Guareschi Relaz Scheele Lavoisier Scheele Lavoisier Lavoisier Scheele Kopp Geschichte Höfer Histoire Chimie Paris La Chimie Geschichte Dumas Leçons Dumas Höfer
|