In ogni tempo, specialmente dopo Galileo, si sono fatte delle scoperte meravigliose; quelle attuali non sono che graduali e continuative conseguenze del metodo sperimentale, che nel vero senso moderno ci fu dato da Galileo, e solamente da Galileo.
Già da tempo avevo pensato di esporre in un ampio quadro lo stato della scienza e della coltura scientifica in Italia nel secolo XVII; e non ho ancora abbandonata del tutto questa idea, perchè ho raccolto molto materiale. Però ora voglio qui limitarmi, nel mentre discorro di Guglielmini, di dare un brevissimo cenno sullo stato della scienza e particolarmente della Chimica in quel tempo.
Brevi cenni sullo stato della scienza e particolarmente della Chimica
ai tempi di Guglielmini.
Un quadro completo dello stato delle scienze in Italia nel secolo XVII, che io ho chiamato il secolo del vero rinascimento, ci manca. È doloroso a dirsi, ma ci manca. E ciò indipendentemente da quanto ci ha lasciato il Libri nel vol. IV della sua famosa Storia delle scienze matematiche in Italia(1) sia perchè egli non trattò che della prima metà del secolo, ed anche di questa incompiutamente, sia perchè, nell'opera sua, prese in esame solamente le scienze fisico-matematiche.
È assai difficile dire qualche cosa di nuovo intorno al secolo XVII, sul quale tanto si è scritto, e anche a sproposito. Io non ho certo la pretesa di esporre qui delle idee nuove, dei fatti o racconti non conosciuti. A me basta il tentare di dimostrare che il Seicento, nel suo grande complesso, non fu tanto brutto quanto si crede generalmente, e che in fondo in fondo la scienza attuale, non solo in Italia, ma in tutti i paesi del mondo, deriva da questo secolo.
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