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      Come pure Ficarelli, detto Riposo per la lentezza nel lavorare. Solimena Francesco (n. 1657 e m. 1747), come già il padre suo Angelo, era un artista di valore, studiò con Guido Reni, col Maratta e con Luca Giordano. I suoi quadri sono notevoli per l'invenzione, la composizione e la potenza del chiaro-scuro. Era anche poeta e musicista. Ebbe molti allievi.
      Con questi nomi e con tanti altri, può proprio dirsi che l'arte fosse in completa decadenza? Puossi pretendere che ogni secolo produca un Leon Battista Alberti, un Leonardo, un Michelangelo, un Raffaello, un Tiziano, un Correggio?
      Il così detto barocchismo, l'architettura del 600, non ci ha dato, a cagion di esempio, gli innumerevoli palazzi, le ville, le fontane e le grandi piazze di Roma, che formano ancor oggi l'ammirazione del mondo?
      È il secolo in cui l'Italia ha dato il vero metodo sperimentale, la vera filosofia naturale, il pensiero filosofico moderno; e questo grande merito, da nessuno sul serio contestato, può certamente compensare la decadenza letteraria artistica, tanto esageratamente lamentata(11).
      E se si dovesse entrare in qualche particolare, si potrebbe dire che questo secolo ci ha dato i più importanti strumenti scientifici, affatto ignoti agli antichi. Si scopre il telescopio e lo si applica alle scoperte astronomiche, l'astronomia prende un nuovo e straordinario sviluppo; si scopre il microscopio e si crea l'istologia, si dà nuova vita alla fisiologia, si applica allo studio della cristallografia; si inventa il barometro, senza del quale non possiamo immaginare cosa sarebbero la fisica, la meteorologia e altre scienze; si scopre il termometro, ecc., senza dei quali strumenti non possiamo immaginare in quale stato sarebbe ora la scienza tutta; si applicano i principi della fisica e della meccanica alla fisiologia (Borelli); si fanno le prime scoperte intorno alla generazione (Redi, Vallisneri) e Redi fonda l'entomologia; si dimostra col microscopio la circolazione del sangue (Malpighi), ecc., ecc.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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