In un lavoro più ampio dirò della chimica in Italia in questo secolo, relativamente alle altre nazioni.
In quel tempo non vi era in Italia nessun insegnamento della chimica. La prima cattedra di chimica in Italia fu fondata nel 1731 a Bologna e fu data a J. Bartolomeo Beccari, che visse dal 1682 al 1766(19).
Angelo Sala, chimico di gran valore, appartiene alla fine del 1500 ed al principio del 600. Le opere del Sala furono riunite dopo la sua morte e pubblicate a Francoforte nel 1647.
Anche Fr. Bartoletti, professore a Bologna poi a Mantova, era di molto anteriore al Guglielmini; morì a 47 anni nel 1630; la sua opera(20), in cui trovasi l'importante scoperta dello zucchero di latte, denominato allora manna seu nitrum seri lactis, fu pubblicata nel 1619. Lo zucchero del latte fu poi studiato sotto l'aspetto medicinale da Lodovico Testi di Reggio nella sua Relazione concernente il zuccaro di latte, Venet. 1698.
Questo zucchero fu poi studiato bene solamente nel secolo XIX, e ancora Bergman lo denominava galacticum Bartoleti.
Prima dei tempi di Guglielmini, cioè nella prima metà del secolo XVII, un'altra opera di chimica d'indole tecnica, ma importantissima, fu pubblicata in Italia. P. M. Caneparius si occupò molto della fabbricazione dei vetrioli e degli inchiostri ed ora è può dirsi classica, ed anche rara, l'opera sua: De atramentis cujuscumque generis, Venetiis 1619 in-8°, e 1629 in-4°; ed. di Londra 1660, in-4°, e di Rotterdam 1711, di Pietro Maria Canepario Cremensi, medico et philosopho, Venetiis Medicinam profitenti(21).
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