Certo risente un poco dell'alchimia di quel tempo, ed è relativo più che altro all'uso nelle varie malattie.
2) Farmaceutico mercuriale, ovvero trionfo del mercurio. Modena 1683, in-12°.
Molti altri scrittori di chimica, di alchimia, di farmacia, ha avuto l'Italia in questo periodo, ma di assai poca importanza. Posso ricordare i seguenti:
Cam. Manara, Segreti del mondo medicinali e curiosi. Milano 1689, in-8°.
Donzelli Dr Giuseppe: Teatro farmaceutico, dogmatico e spagirico, napoletano, barone di Tigliola con aggiunte del figlio Tommaso Donzelli. Venezia 1681, 1 vol. di 850 pag. in-8°. Vi sono molte notizie intorno ai medicamenti allora usati, alle droghe, ecc.; nulla di veramente originale.
Ai tempi di Guglielmini vivevano anche due assai distinti naturalisti, i quali possedevano buona cultura di chimica: il Cestoni e il Boccone.
Nella seconda metà del 600 la chimica era coltivata con frutto nelle altre parti d'Europa e specialmente in Inghilterra ed in Germania. E basterebbe ricordare: Homberg(26) (1652-1715); Fried. Hoffmann (1660-1743); J. Joachim Becher (1635-1682); Kunckel (1630-1702); Rob. Boyle (1626-1691); Turquet de Mayerne; J. Mayow (1645-1679), ecc.
Cristoforo Glaser, che scrisse un Trattato di chimica nel 1663(27), era dimostratore al giardino del Re in Parigi e farmacista di Luigi XIV. Al Glaser si deve la scoperta del Sal polychrestum Glaseri, che è ciò che ora dicesi il solfato di potassio. Non si può riguardare che come chimico mediocre.
Poco prima, verso il 1658, Joh.
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