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      Se ciò non vi sodisfa, contentateui adunque di osseruar meco, che i Cristalli sensibili d'vn medesimo Sale grandi, ò piccioli, che siano, anno tutti la medesima figura, non dependendo dalla maggiore, ò minore quantità della materia la coordinazione delle parti, anzi il Salnitro nel fiorire, che fà ne i muri, (siasi esso ò deposto dall'aria, ò vscito fuori dalla medema sostanza delle pietre, che ciò per ora non cerco) s'osserua disposto in sottilissime fila dell'istessa figura, che ne' Cristalli di esso si manifesta. Hauranno dunque l'istessa anche quelli, che non ponno cadere sotto i sensi, e così tutte le minime particelle del Sale, che notauano sciolte nell'acqua prima della cristallizazione, auranno la figura poscia introdotta ne' Cristalli maggiori, e militando la stessa ragione anche delle parti più picciole, arriueremmo a conoscere, che le vltime parti della materia, quelle cioè, che per niuna forza d'agente naturale ponno essere diuise in particelle minori, anno vna figura determinata, che non ponno non mai perdere, impressale nella loro creazione. Il che se è vero, come anco, che dalle picciole ne nascano le figure più grandi, che altro è egli, se non il dire, che le figure ne' Sali sono descritte dall'istessa Natura, cioè da quel DIO, che le creò, come poch'anzi vi dissi.
      E in verità, qual cosa può mai imaginarsi nell'acqua imbeuuta di qualche Sale, che nell'atto di separarsi questo da quella ne disponga così le parti, che le faccia tutte insieme apparire in cotanto esquisite figure? se non è l'inclinazione de' piani nelle parti minori, la quale essendo in tutte l'istessa, all'vnirsi, che fanno ordinatamente vna doppo l'altra, mentre(50)


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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