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      Non vi lasciate dunque indurre a credere l'opinione di alcuni, come del Ten Rine, del Iunkenio, ed altri, che pensano esserne cagione lo spirito ò l'acido volatile, che ne' Sali predomina; Imperòche (oltre, che niuno di essi mostra la maniera, con che questo spirito possa costituire le parti nella disposizione, che in loro s'osserua) estratto, ch'ei sia a forza di fuoco, e fatto coagulare il Sale, che resta nel capo morto, appariscono i cristalli dell'istessa forma, che erano prima dell'estrazione dello spirito, anzi più perfette; Posciache i prismi del Salnitro detonato con piccioli carboni accesi sino al cessar della fiamma, riescono molto più eguali ne' lati della base, e ne rettangoli, che lo contengono; e lo stesso succede a' Cristalli del Vitriolo, i quali prima della calcinazione spessissime volte si fanno vedere, ora scantonati negli angoli, ora tagliati nell'inclinazione de' piani, facendo con ciò moltiplicare le faccie, e riducendole taluolta a farsi vedere in forma di triangoli, quando di sua natura dourebbero essere parallelogrami: varietà, che non s'osserua, doppo vna violenta calcinazione; segno manifesto, che lo spirito è più atto a distruggere, che a formare le figure de' Sali. E certo se si considera la natura inquieta, e sempre mobile di esso, ò dell'acido volatile, subito si conosce non poter esso, che col suo impeto scompigliare le parti, che anno bisogno di vn moto bensì, mà placido per andare a posarsi ogni vna a' suoi luoghi, se di esse se ne anno a formare i cristalli perfetti.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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