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      Se dunque nè l'aria, nè l'acqua impregnata dell'istesso Sale ponno penetrare i pori minimi de' nostri cristalli, ne seguita, che la pressione ò dell'vna, ò dell'altra sia quella, che ne tiene vniti i componenti; benche nelle sole linee siegua il contatto.
      Tutto ciò, che finora v'hò detto per mostrarui, che dalle picciole piramidi del Sale si formano le maggiori, si può adattare senza veruna difficoltà a mostrarui la composizione de' cristalli, che anno le figure di prisma, che sotto l'vno, ò l'altro genere tutte quelle de' Sali, che fin'ora hò potuto osseruare si riducono; ma ciò è tanto facile, che il persuaderuelo sarebbe vn accendere fiaccole al Sole; posciache ogn'vno sà, che i parallelipipedi colle diuisioni eguali de' lati delle basi, e delle altezze, si dividono in altri simili, ed eguali frà di sè, onde di otto cubi piccioli se ne fà vn grande di lato doppio ad vno de' primi; con ventisette se ne forma vn'altro triplicato parimente di lato, e così degli altri, il che s'adatta a spiegare la composizione del Sal commune, del Sal Gemma, di tutte le spezie di Vitriolo, e del Tartaro. E i prismi, come quello del Salnitro, sono composti d'altri più piccioli di base, ò esagona, ò triangolare equilatera (posciache in questa figura l'esagona si rissolue) da i quali ordinatamente disposti, tanto nella base, quanto nell'altezza ne nascono i prismi esagoni osseruati nel Nitro.
      Se adunque i cristalli tutti de' Sali anno ciascuno nella sua spezie vna determinata figura, e queste d'altri più piccioli, e simili ponno essere, e sono composti, dal che ne siegue, che le parti indiuisibili della materia sono dotate d'vna figura, che anno portata dalla prima loro produzione, ne ponno perderla, che coll'annichilazione, come fin' ora mi sono studiato di dimostrarui; perchè non si potrà dare l'assenso a i principj della Filosofia corpuscolare, seruendosi per ispiegare gli effetti della Natura, delle particelle figurate, che ponno riceuere il moto ò dal Sole, ò dal lume, ne' corpi, che sono senza anima, ò da questa in quelli, che ne sono dotati.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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