Prima di far ciò, giova dedurre dalla stessa idea generale alcuni corollari.
XII. Essendo, dunque, le particelle saline corpuscoli indivisibili, ne segue che non sono solubili, imperocchè la solubilità importa divisibilità delle parti e nessuna può essere tale in un corpo indivisibile, altrimenti non sarebbe questo indivisibile. Senza dubbio, non è solubile un corpo indivisibile; ma le particelle saline sono corpi indivisibili; dunque le particelle saline non sono solubili. E conseguentemente, essendo la solubilità una proprietà dei composti salini, ne risulta che le particelle saline, per ciò che riguarda questa proprietà, si oppongono ai composti salini. La quale cosa non deve recar meraviglia a chi osservi che la solubilità è del numero di quelle proprietà le quali derivano nei corpi dall'unione e dal modo di composizione delle diverse parti, anzichè dalle proprietà delle parti stesse, tranne in quanto queste possono influire in qualche guisa nel modo di composizione. Quindi coloro che basano, almeno in parte, l'idea del sale nella solubilità, escludono completamente dalla natura del sale le particelle prime dei sali; il che se si faccia con diritto, giudichino i dotti.
XIII. Parimenti, essendo i corpuscoli indivisibili, per unanime consenso, anche impercettibili (poichè per la picciolezza della mole non possono essere proporzionati a nessuno dei mezzi sensorii), ne risulta che anche le particelle elementari del sale non possono essere percepite da verun senso, e non sono perciò nè visibili, nè tangibili, nè assaporabili.
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