Poichè dunque per mezzo di replicate osservazioni, in vario modo ottenute, il sale muriatico presenta un cubo, il vetriolo un parallelepipedo romboide, l'allume un ottaedro e il nitro un prisma retto di base esagona, siamo costretti a confessare che le predette figure appartengono a ciascuno dei predetti sali(55), specialmente perchè i sali predetti non si scambiano mai tra loro gli schemi, vale a dire il nitro non si cristallizza mai in ottaedri o in cubi, nè l'allume in parallelepipedi o in prismi; anzi gli altri sali, ogni volta che si condensano in cristalli, o non conservano nulla di costante nelle loro concrezioni (salvo ciò che è comune ad ogni sale, cioè la protuberanza degli angoli e il piano delle superfici), o, se vi hanno schemi ben definiti, questi appartengono ai detti più sopra.
XVIII. Ammessa dunque l'esistenza nei sali predetti di certi determinati schemi, se sono vere le cose che sotto il numero VIII abbiamo dedotte dal sistema meccanico, che cioè la figura di quelle particelle costituisce una differenza essenziale; e se non vanno lungi dal vero le cose dimostrate nelle Osservazioni filosofiche, che cioè quella stessa figura, la quale osservasi nei cristalli regolari dei sali, è radicalmente inerente alle loro particelle prime, ne risulta che in questi quattro sali sono state immesse da Dio creatore le predette figure speciali, mercè cui la natura dell'uno si differenzia dall'altro, e che queste sono tutte semplici, cioè riducibili a piramidi o a prismi. Infatti è noto ai geometri che il cubo e i parallelepipedi sono specie di prismi, e l'ottaedro non è altro che due piramidi di base quadrata messe a vicenda di fronte disposte alla medesima base comune, e che quindi molto a buon diritto noi abbiamo chiamato sali le particelle terminate da superfici piane e così reciprocamente inclinate da rendere solida una figura semplice qualsiasi.
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Osservazioni Dio
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