Dissi di figura piramidale, perchè l'ottaedro altro non è, che due piramidi di base quadrata, fatte ciascuna nel restante da quattro triangoli equilateri, che per compirlo, basta l'uniscano colle basi
.
Poi il Romé de l'Isle prosegue:
VI. Tout cristal groupé a nécessairement quelques-unes de ses faces masquées par le corps auquel il adhère. Il n'y a des cristaux complets, que ceux qui sont solitaires ou isolés de toutes parts
.
Sono quasi le stesse precise parole adoperate da Guglielmini a pag. 14 della sua Memoria del 1688 (e pag. 428-429 di questa ristampa):
Riesce rare volte intiera la figura di questo sale, perchè dalla parte, che sta attaccata alle pareti dello svaporatojo è necessario resti interrotta; ma tanto solo ve ne manca, quanto viene impedito dall'attaccamento; ne' cristalli però, che formatisi nell'acqua senza appoggio solido se ne vanno perciò al fondo del vaso, s'osserva al dire di Ferrante Imperato la perfezione della figura
.
Poi a pag. 93 Rorné de l'Isle continua:
VII. Les faces d'un cristal peuvent varier dans leur figure et dans leurs dimensions relatives; mais l'inclinaison respective de ces mêmes faces est constante et invariable dans chaque espèce".
Tutto questo non è precisamente se non quello che pel primo aveva detto molto chiaramente il Guglielmini un secolo prima?(76). (Si vegga a pag. 17 della sua Memoria e a pag. 429 e 430 di questo mio lavoro).
E queste proposizioni non costituiscono forse le prime basi, le prime fondamenta della cristallografia? E così potrei continuare le citazioni per dimostrare quante delle idee del Guglielmini si trovano nella Cristallografia del Romé de l'Isle.
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